Una lunga tradizione letteraria e pittorica si è interessata a Icaro per descrivere la sua ascesa e la sua caduta tragica; Martin Rueff si dedica a quello che succede al figlio di Dedalo dopo il suo bacio fatale con il fuoco chiaro e fresco. Icaro subacqueo? La poesia diventa strumento critico, strumento umano, di investigazione. Sul punto di annegare, Icaro si lascia andare a una visionarietà stralunata per ritornare su un passato fatto di ricordi, di versi e di speranze che risalgono in superficie sotto forma di bollicine soffici. Non si esclude che Icaro sia un figlio dei nostri tempi. Che sia nostro il suo delirio doloroso? In questo volume, alla versione italiana del poema Icare crie dans un ciel de craie che ha conosciuto varie ristampe in Francia e ha vinto vari premi, risponde un altro grido dettato da un’altra attualità, Un Icaro ucraino. Il tutto è preceduto da Corda tesa. La traduzione è dell’autore e di Francesco Deotto con l’aiuto di Guido Mazzoni.
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