Laboratori critici: 10 anni di Gialla

Per celebrare gli undici anni della collana Gialla e i quaranta poeti pubblicati, tra esordienti assoluti e voci già autonome quanto capaci di sperimentare con i versi, il quinto numero della rivista “Laboratori critici” – il semestrale di poesia e percorsi poetici diretto da Matteo Bianchi e fondato dall’esperienza di Laboratori Poesia nel 2021, edito da Samuele Editore – individua e approfondisce alcuni solchi della poesia italiana più recente. «Quando ci siamo detti che per Pordenonelegge era tempo di creare una collana di poesia – spiega il curatore del volume Roberto Cescon (QUI il suo editoriale) – volevamo raccogliere le nuove voci più significative di una scena che si andava rinnovando, a partire dall’esperienza del festival, che per noi è sempre stato un momento di confronto e ascolto sulle forme e sulle domande alle quali il nostro tempo ci sollecita». Nel numero in questione ad alcuni redattori di Pordoneneleggepoesia.it si sono aggiunte altre firme della critica letteraria più “militante”: Tommaso Di Dio evidenzia la postura strabica della collana, che da una parte è promossa da un festival e dunque dipende dalla performatività sociale, dall’altro è capace di imporsi nel dibattito culturale del nostro Paese. Maria Borio si sofferma sul legame tra pensiero e poesia come atto capace di far venire all’esistenza le cose nella lingua che genera un senso. Laura Di Corcia individua quali elementi principali del suo saggio, lo sguardo (come membrana tra interno ed esterno e come interscambio tra soggetto e oggetto), a partire proprio da Borio, Di Dio e Grippa, e gli spazi claustrofobici, in particolare in Gallo e Mazziotta. La rassegna di autori del contributo di Francesco Maria Terzago mette in luce la difficoltà di narrare l’esistenza del singolo, la mescolanza dei registri, il ricorso alle lingue peculiari e professionali, la contaminazione tra vita umana e universo delle macchine. Infine Matteo Bianchi, direttore del semestrale, legge in modo attento gli ultimi tre Gialli appena pubblicati, L’età verde di Alessandra Corbetta, Se non sarò più mia di Italo Testa e Cartografie di Anna Toscano, focalizzandosi sul rapporto tra il poeta, i suoi limiti individuali e la dimensione relazionale in cui scrive.