I tre autori di questo libro si muovono a partire dagli autori cui sono più affezionati, tra i quali Mario Benedetti: l’incontro con la sua poesia è forse stato il più decisivo. Lo si intuisce dalla sintassi, che sospende le figure evocate nelle scene, e dalla voglia di allungare i versi, auscoltandone il ritmo interno. Eppure le ossessioni e il portato della memoria è tutto loro.
Alla ricerca dell’evaso (o quasi morto) di Letizia Gava è un tranche de fiction, un casus quasi allegorico che inscena una ricerca.
Giulia e altre poesie di Andrea Cozzarini si apre con una corona di testi sulla figura di Giulia, costruita per lampi frammentari, dai quali traluce l’inquietudine rappresa, specchio di quel morbido fermento con cui un altro personaggio (un io che appare a un certo punto) evoca la relazione con lei, tra la casa e uno scorciato sfondo urbano.
Il nostro futuro è dove rimani di Alessandro Stoppa è un misurato gruppo di testi intensi, per la maggior parte caratterizzati da un sinuoso movimento dei versi lunghi e dalla figura della ripetizione. Si ha l’impressione di essere di fronte a una voce che non sa collocarsi nel tempo, non procede verso alcun orizzonte, neppure quello della memoria.
Roberto Cescon
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