Tra le chiavi di questo canzoniere è l’affermazione di R. W. Emerson riportata in esergo: in breve, la biografia trascende la storia e non viceversa. Se poi la biografia ha nome “Gabriel” – con l’intreccio inevitabile fra teologia, letteratura e pensiero iniziatico – e Gabriel è il nome dell’autore, le rivelazioni vengono inevitabilmente amplificate in un atto di annunciazione. I cardini di una lingua. Quando i miei occhi si aprono / la fatica delle parole nell’aria, piccolo sciame / sconosciuto, si compone e spira come la preghiera / della notte: appare evidente, in questa raccolta, la saldezza vertebrale di un’esperienza di scrittura tra le più significative della propria generazione poetica, fra tradizione di fine Novecento e nuova parola del nuovo millennio.
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