Ci spinge indietro questo libro, in un tempo che il nostro sguardo può solo intuire, e nel procedere dei versi si fa largo, per sequenze, il costituirsi della vita, disparato e percorso dal consistere delle sue forme in un comune flusso, fino all’apparire di noi, animali parlanti, mimetici predatori. Con l’ironia innestata nel linguaggio scientifico e, in certi frangenti, col contrappunto del poema cavalleresco, Discorso ai batteri si inoltra in una storia che sovrasta la nostra specie per giungere al misterioso e spiazzante inclinarsi verso l’altro.
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